Perché si viaggia
Perché si viaggia
Il Monun invita a riflettere su viaggi e sogni...realizzabili

Rilanciamo un argomento caro a tanti di noi. Un tema sul quale ci si interroga spesso. Lo fanno esperti e giornalisti, soprattutto quando la bella stagione sta per cominciare. Ci siamo, dunque, pochi giorni ci separano dall’estate astronomica, e troppe sembrano, a molti di noi, le settimane di lavoro prima delle agognate ferie. 

Ma perché programmiamo viaggi durante le ferie e non preferiamo invece trascorrerle nella città dove ‘risiede’ la nostra vita di tutti i giorni?

La risposta è, come vedete, già nella domanda. Se fosse un quiz a premi, indovineremmo tutti. Le ragioni per cui ci piace viaggiare possono essere tantissime, la letteratura è ricca di illuminazioni su quelle che sono le varie espressioni del viaggio.

Le ragioni sono tante ma tutte riconducibili, forse in particolar modo in estate, a un solo desiderio: si tratta, banalmente, del desiderio di fuga. Di rottura rispetto alla routine che ci si ritaglia, con il proprio lavoro e i gesti che ci accompagnano tutti i giorni dell’anno. 

Viaggiare in estate significa uscire dall’ordinario scorrere del tempo, quasi avere la possibilità di far lievitare quel tempo, e poi di riempirlo di attività che durante il resto dell’anno appartengono quasi alla sfera del sogno.

Viaggiare è dunque un sogno; a differenza di altri è però un sogno realizzabile. È sufficiente impegnarsi a costruire il tempo della vacanza per renderlo reale. È necessario disporre di risorse economiche, obietterà qualcuno.

Sì, ma esse non rappresentano un nodo indissolubile. Si può viaggiare (il periodo emergenziale della pandemia lo ha dimostrato) anche senza allontanarsi troppo da casa, quindi senza disporre di grandi cifre da spendere. Anche se il luogo della vacanza, la meta del viaggio (son due cose diverse) hanno un ruolo importantissimo, si può riuscire a trovare un compromesso, per essere altrove, pur restando dietro l’angolo di casa. 

Dunque, a quel punto, viaggiare diventa più facile. Senza considerare la possibilità di fuga e di evasione che attività diverse dal viaggio riescono comunque a offrire. Ma questo è un altro discorso. 

Si viaggia per curiosità, si viaggia per smaltire lo stress

Viaggiare fa sentire meglio con se stessi, è una straordinaria occasione di crescita culturale. Il viaggio è una palestra formidabile per il cervello, perché nuovi posti da visitare e nuove abitudini da incrociare significano apertura e capacità di adattamento. Viaggiare implica anche mettere in gioco le proprie capacità organizzative. Anche in questo senso, quindi, il viaggio e le vacanze rappresentano un momento di allenamento, di crescita mentale. 

Quanto alla meta, se si sceglie il Sud si va sul sicuro, ci piace pensare. Ci piace scriverlo, perché il Monun è una ‘creatura’ del Sud, e come tale è un luogo ospitale, dove le sfumature della bellezza e del sogno sono infinite.

Scegliere di programmare una vacanza, anche breve, al Monun Boutique Hotel & Restaurant SPA significa lasciarsi alle spalle l’ordinario, per sperimentare le straordinarie meraviglie del Sud, di Grottaglie.

Tornare all’ordinario non peserà, perché si tornerà carichi di nuove energie, con un rinnovato amore per il proprio lavoro, per i propri cari e pronti a organizzare il prossimo viaggio.